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Geografie del futuro: persone, culture, apprendimento - La nostra convention annuale
A Bologna la convention annuale di CNA Formazione Emilia-Romagna
Bologna, 13 novembre 2025 – Come cambiano il lavoro, le competenze e le persone in un mondo attraversato da trasformazioni tecnologiche, demografiche e culturali? A questa domanda ha provato a rispondere la convention annuale di CNA Formazione Emilia-Romagna, intitolata “Geografie del futuro: persone, culture, apprendimento”.
Un appuntamento che ha riunito istituzioni, imprese, formatori e professionisti per riflettere su come la formazione possa diventare il vero fattore abilitante dello sviluppo regionale.
Un ringraziamento speciale va a tutte le colleghe e i colleghi di CNA Formazione Emilia-Romagna: il vostro impegno quotidiano rende possibile ogni giorno ciò che abbiamo celebrato insieme.
L’apertura di Vincenzo Colla: attrarre talenti e affrontare l’emergenza casa
A inaugurare i lavori è stato Vincenzo Colla, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega a Sviluppo economico, Formazione, Università e Ricerca.
Al centro del suo intervento, due temi chiave: attrazione dei talenti ed emergenza abitativa.
Colla ha sottolineato la necessità di sostenere i giovani altamente qualificati, garantendo loro non solo opportunità professionali, ma anche condizioni di vita eque:
«Dobbiamo sostenere i talenti, ma anche metterli nelle condizioni di vivere e abitare nei nostri territori senza perdere metà dello stipendio».
Nel suo intervento Colla ha affrontato anche il tema della fuga dei giovani laureati, circa 3.500 ogni anno, spesso con competenze tecnologiche avanzate:
«L’Europa deve accelerare: non possiamo diventare solo il conto terzi tecnologico di altri continenti».
Secondo Colla, è necessario investire maggiormente nelle filiere produttive e riconoscere pienamente il valore strategico delle PMI e dell’artigianato innovativo.
Paolo Cavini: “Le micro e piccole imprese sono un welfare territoriale”
Il presidente di CNA Emilia-Romagna, Paolo Cavini, ha posto l’accento sul ruolo decisivo delle micro e piccole imprese nel tessuto economico regionale, che rappresentano il 60% dell’occupazione.
«Il nostro sistema produttivo è, di fatto, un welfare territoriale. In questo scenario la formazione diventa essenziale, sia per gli imprenditori sia per i dipendenti».
Cavini ha inoltre richiamato l’attenzione sul tema del passaggio generazionale, che nei prossimi anni riguarderà moltissime aziende: una transizione che richiede strumenti e percorsi formativi adeguati.
Marianna Panebarco: la formazione come guida nell’incertezza
La presidente di CNA Formazione Emilia-Romagna, Marianna Panebarco, ha descritto il contesto attuale come un ecosistema instabile, segnato da complessità sociali, economiche e geopolitiche.
«La formazione viene ancora troppo spesso considerata non una priorità, mentre è l’unico strumento che permette davvero di affrontare le sfide che abbiamo davanti».
Un invito a riconoscere la formazione come investimento strategico, non come voce secondaria.
Pegah Moshir Pour: l’interculturalità come nuova grammatica del presente
A chiudere la mattinata è stata la scrittrice italo-iraniana Pegah Moshir Pour, che ha portato un punto di vista profondamente umano e culturale.
«L’interculturalità è la parola chiave che più mi rappresenta. […] La nuova Italia è già qui: fatta di linguaggi, eredità e visioni che convivono. E la formazione è lo strumento che può aiutarci a valorizzarla».
Un intervento che ha evidenziato come identità plurali, migrazioni e contaminazioni culturali non siano fenomeni marginali, ma parte integrante del futuro del Paese.
A chiudere i lavori Amos Palumbo e Franco Napolitano, rispettivamente Direttore e Amministratore Delegato di CNA Formazione Emilia-Romagna, che hanno presentato i risultati del percorso svolto finora e la visione che continuerà a guidarci nei prossimi passi.
Un momento di confronto sulle nuove geografie del lavoro
La convention ha rappresentato un punto di osservazione sui grandi temi che ridisegnano la società e il lavoro:
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Attrazione e trattenimento dei talenti
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Politiche abitative e qualità della vita
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Innovazione e trasformazioni tecnologiche
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Formazione professionale come leva di sviluppo
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Inclusione culturale e interculturalità
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Dialogo tra generazioni e passaggi d’impresa
Temi differenti, ma interconnessi, che delineano una nuova mappa del futuro regionale e nazionale.
Un futuro in cui la formazione — continuativa, accessibile, di qualità — si conferma l’elemento decisivo per orientarsi e crescere.
Ti lasciamo con qualche scatto della giornata, che portiamo nel cuore!



























